Facebook, rischi e potenzialità

facebook-rischi-150x150Ogni persona registrata su Facebook può inviare messaggi ed informazioni di qualsiasi genere che, nel loro insieme, costituiscono una moltitudine immensa di dati e notizie a disposizione di tutti coloro che navigano sul web.
Grazie a ciò si crea non soltanto una fonte inesauribile di informazioni, ma anche una piattaforma dai contorni indefiniti per comunicare con altri utenti. Ancorchè la privacy dei singoli soggetti registrati sia notoriamente poco tutelata, va detto, inoltre, che le forze dell’ordine possono controllare in ogni momento i fatti e i comportamenti risultanti da messaggi e notizie relativi a qualsiasi utente di Facebook, allo scopo di ottenere  informazioni utili per lo svolgimento di indagini ed accertamenti.

Attraverso Facebook è infatti possibile commettere azioni criminose e produrre anche grave nocumento a danno di altri soggetti. Naturalmente per avere accesso ai dati più sensibili, le forze dell’ordine si muovono previa autorizzazione della magistratura ma, in certi casi, quando si verifica la flagranza di un reato o sussiste una minaccia imminente o sia comunque in pericolo la vita di una persona, gli elementi informativi possono essere attinti immediatamente senza necessità di ulteriori tempi di attesa.

In particolare, è lo stesso Facebook che ha creato delle vere e proprie guide, riservate e fruibili solo da parte degli organi di pubblica sicurezza, le quali illustrano in maniera dettagliata le modalità per ottenere ogni dato utile alle indagini eventualmente avviate. Proprio così : è sufficiente che gli organi di polizia forniscano agli uffici del network l’ID di un determinato utente di cui desiderano conoscere certe notizie ricavabili dai dati raccolti da Facebook e nel giro di pochi giorni o settimane l’autorità sarà in grado di avere una serie di importanti informazioni, quali il numero di connessioni effettuate dall’utente, gli accessi avvenuti di recente, il giorno di creazione dell’account oltre a , ovviamente, i dati di contatto come l’ e-mail e il numero di cellulare (se inserito).

Spesso gli investigatori del web, in particolare quelli appartenenti alla Digos preferiscono monitorare le persone e i gruppi più pericolosi attraverso lo schermo di un computer piuttosto che infiltrarsi  nei luoghi di aggregazione. Questo nuovo metodo di controllo viene applicato al mondo della criminalità in ogni sua forma.

Grazie a questo mezzo si sono potute portare a buon fine, tra le altre cose, indagini riguardanti lo spaccio ad opera di giovani pusher che usualmente ricorrono alle chat per attuare i loro scambi di droga; ad esempio si sono scoperte bande di sudamericani, alcuni dei quali, essendo stati “taggati” insieme a loro  connazionali hanno permesso l’identificazione di altri componenti e lo smantellamento dell’organizzazione criminale.

Facebook e gli strumenti informatici in genere aprono, infatti, orizzonti e spazi infiniti che vengono percorsi anche da chi persegue scopi illeciti. Ma per le stesse vie sovente si esercita un’attiva prevenzione e, quando occorre, una efficace repressione.

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