Olocausto, l’intervista di Enzo Biagi a Primo Levi

Il 27 gennaio del 1945 le truppe sovietiche liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. L’Armata Rossa riuscì a salvare i pochi superstiti e rivelò per la prima volta l’orrore del genocidio nazista. L’apertura dei cancelli di Auschwitz mostrò al mondo intero non solo molti testimoni della tragedia ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento utilizzati dentro a quel lager nazista, simbolo dell’eccidio.

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 Il mondo oggi commemora l’Olocausto. Vi ripropongo l’intervista di Enzo Biagi a Primo Levi:

-Come nascono i lager?
-Facendo finta di nulla!

-Sapevate quello che stava accadendo in Germania?
-Abbastanza poco, anche per la stupidità, che è intrinseca nell’uomo che è in pericolo. La maggior parte delle persone quando sono in pericolo invece di provvedere, ignorano, chiudono gli occhi, come hanno fatto tanti ebrei italiani, nonostante certe notizie che arrivavano da studenti profughi, che venivano dall’Ungheria, dalla Polonia: raccontavano cose spaventose. Era uscito allora un libro bianco, fatto dagli inglesi, girava clandestinamente, su cosa stava accadendo in Germania, sulle atrocità tedesche, lo tradussi io. Avevo vent’anni e pensavo che, quando si è in guerra, si è portati a ingigantire le atrocità dell’avversario. Ci siamo costruiti intorno una falsa difesa, abbiamo chiuso gli occhi e in tanti hanno pagato per questo.

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