Sigarette elettroniche: mercato ucciso da un decreto legge

sigaretta elettronica

UN DECRETO LEGGE HA AMMAZZATO IL MERCATO DELLE SIGARETTE ELETTRONICHE.

Stefano Pozzi, amministratore delegato New Smoke network srl, spiega perché con la nuova imposta di consumo la maggior parte dei negozi chiuderà i battenti e il gettito fiscale previsto dalla manovra non ci sarà.

Cercare di rompere il silenzio sull’omicidio, programmato dal governo, del settore delle sigarette elettroniche. Sono un rivenditore e produttore di liquidi che rifornisce molti negozi specializzati in tutta Italia. Forse non tutti sanno che a inizio dicembre è stato pubblicato in gazzetta il dl (decreto legge) attuativo che assoggetta i liquidi, sigarette e accessori ad “imposta di consumo” del 58,5%. Imposta di consumo che “somiglia” ad un’accisa essendo stranamente coincidente in valore a quella dei tabacchi. Ma non possono chiamarla accisa altrimenti in Europa avrebbero da eccepire e così …voilà, basta cambiare il nome.

Quello che molti non sanno è che questa imposta di consumo si applica sul prezzo finale ivato ovvero un prelievo che impedirebbe ai rivenditori specializzati di sopravvivere a meno di non triplicare i prezzi vendendo a cifre improponibili per i consumatori. A ciò si aggiunge la follia di voler tassare batterie, cavetti di alimentazione custodie. Sarebbe come mettere un’accisa del 58,5% su una pipa o su un trinciasigari.

Quindi festa finita per i migliaia di negozi e persone che avevano trovato un’occupazione e che erano sopravvissuti al massacro mediatico dello scorso anno. Festa finita per i produttori di liquidi “Made in Italy”, tutti compreranno prodotti fuori dallo stivale perché esenti da tasse di consumo e balzelli vari. Lo stato pensava di incassare 250 milioni da questa manovra e invece? Tutte le aziende del settore stanno licenziando, i negozi chiudono e chi è un po’ furbo toglie le tende e se ne va all’estero. Con buona pace del rilancio dell’economia e del prodotto italiano.

Il comico in tutto questo è che l’Aams (Agenzia delle dogane e dei monopoli), l’organo a cui è stato dato l’onere di coordinare l’applicazione di questo aborto legislativo e giuridico, non sa nemmeno da dove iniziare. Quindi i produttori o i grossisti, che per rivendere devono essere autorizzati da Aams, non possono farlo perché le Aams locali rimandano a Roma, le dogane bloccano la merce i negozi non vengono approvvigionati e chiudono.

Naturalmente come produttori e importatori ci siamo associati presentando ricorso al Tar del Lazio (in Italia la magistratura è perennemente impegnata a correre dietro all’ignoranza o alla malafede dei nostri legislatori) ma non possiamo aspettare il pronunciamento: resteremmo mesi senza vendere, i pochi negozi rimasti chiuderebbero e noi andremmo incontro a sicuro fallimento anche perché ci è preclusa la vendita o il trasferimento della merce all’estero fintantoché i signori dell’Aams non ci autorizzano.
Solo allora, pagata una lauta cauzione (leggasi pizzo), potremmo finalmente emigrare con la nostra merce importata su cui abbiamo già regolarmente pagato IVA e dazi.

Inutile dire che da domani i consumatori compreranno i prodotti per lo “svapo” all’estero da siti di e commerce a prezzi molto più convenienti eludendo bellamente l’accisa senza che l’Aams e dogane possano fare nulla.

Inutili sono i confronti delle nostre associazioni di categoria con esponenti del Governo, AAMS, sottosegretari : non si rendono conto dell’assurdità e inapplicabilità di questo provvedimento e si arrampicano sui vetri cercando di legittimarlo.

Inutili gli appelli del professor Veronesi secondo il quale la sigaretta elettronica potrebbe salvare migliaia di vite.

Si distrugge un mercato in crescita e si incentiva il tabagismo perché fa cassa e chissenefrega della salute! Meglio convertire tutti i negozi in sale slot, meglio averli dalla nostra parte, non si sa mai..

Vi ringrazio qualora vorreste pubblicare il mio sfogo, purtroppo nessuno sta parlando del nostro dramma e non abbiamo molto tempo.

Fonte: facebook.com/IlPopoloNonSiPiegaMaSiRibella

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