Ben Harris dell’Università del Texas ha misurato la massa della Terra dai satelliti e ha visto che i dati di questi mostrano la forza gravitazionale della Terra con qualche particolare in più. Un disco spesso tra i 190 e i 70 mila chilometri circonda l’equatore terrestre, rendendo il nostro pianeta più pesante di quanto si ritenesse. E’ la tesi cui sono arrivati degli scienziati americani analizzando l’orbita dei satelliti Gps, Galileo e Glonass.
QUALI SONO LE IMPLICAZIONI RIGUARDO QUESTA SCOPERTA?
La forza gravitazionale è direttamente correlata alla massa del pianeta e Harris ha scoperto che il nostro pianeta è 0,005-0,008 per cento più pesante di quanto originariamente pensato. Ciò equivale alla presenza di un disco di materia oscura intorno all’equatore, che ha una dimensione che varia tra i 191 e 70 000 km.
Rammentiamo che la materia oscura è una componente di cui si sa ancora molto poco, visibile soltanto per gli effetti che provoca sulla materia circostante, ma non direttamente osservabile con gli attuali strumenti. È stata individuata la sua ‘impronta’ su circa 10 milioni di galassie in quattro diverse regioni del cielo. Secondo gli ultimi studi dovrebbe comporre circa l’80% della materia dell’intero universo.
Nel suo studio Harris ha calcolato la massa terrestre analizzando le orbite dei satelliti che da questa sono ovviamente influenzati. Più “pesa” la Terra, più la sua gravità attrae i corpi che le orbitano vicino. E i risultati ottenuti sono stati diversi da quelli calcolati sinora. Il dr. Harris ha preso in considerazione la forza di gravità esercitata sui satelliti Gps ma anche su quelli del sistema europeo Galileo e del russo Glonass, ottenendo un risultato tra lo 0,005 e lo 0,008% maggiore di quanto stimato dall’International Astronomy Union. Questo, secondo l’esperto, potrebbe essere dovuto a un largo disco di materia oscura, spesso fra 191 e 70 mila chilometri, situato intorno all’Equatore.
La teoria è stata esposta all’ultimo meeting dell’American Geophysical Union. Se la spiegazione dello scienziato si rivelasse corretta, i satelliti potrebbero rivelare le proprietà della materia oscura, come ad esempio il modo in cui le sue particelle interagiscono l’una con l’altra.
Alla fine lo stesso Harris ammette che:
Questo alone può influenzare la forza di gravità della Terra, ma non si conoscono le implicazioni. Cerchiamo ora di studiare meglio questo flusso di materia oscura intorno all’equatore.
Questa scoperta porta avanti la teoria per cui siamo tutti “correlati” o collegati a filamenti di energia, come miliardi e miliardi di filamenti sinaptici che collegano a loro volta tutto l’Universo e le galassie. Praticamente ciò che asserivano i nativi americani, che siamo tutti parte di una “ragnatela cosmica”. Siamo UNO.
Fonte: segnidalcielo.it
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