Negli ultimi 50 anni le sigarette sarebbero diventate, secondo la denuncia di Substance.com, sempre più in grado di dare assuefazione e sempre più dannose. Per cercare di contrastare mezzo secolo di informazione negativa nei loro confronti, le multinazionali del tabacco stanno cercando di percorrere diverse strategie.
Ogni anno spendono in pubblicità 12,5 miliardi di dollari e sono state aggiunte alle sigarette svariate sostanze chimiche, molte delle quali implicano rischi per la salute. Uno degli additivi è l’acido levulinico, comunemente utilizzato come precursore per i biocarburanti.
Uno studio del 2015 del Massachusetts Department of Public Health ha dimostrato che questa sostanza riduce il pH delle sigarette e desensibilizza il tratto respiratorio, aumenta il fumo che viene inspirato in profondità nei polmoni e altera la mente dei fumatori sollecitando il legame tra nicotina e neuroni. Altri additivi sono lo zucchero, l’acetaldeide e il mentolo, poi c’è anche altro, come i filtri ventilati che rendono l’inalazione più facile.
Ad ogni boccata, il fumo di sigaretta penetra più profondamente nei polmoni e si porta con sé altre sostanze chimiche che danno assuefazione che ad esempio non c’erano 50 anni fa. Un altro studio del 2013 ha dimostrato che le società del tabacco progettano prodotti specifici per i target più vulnerabili all’assuefazione, compresi bambini e adolescenti o le persone con condizioni di salute particolari, per esempio gli obesi. Malgrado ad esempio negli Usa la percentuale dei fumatori stia diminuendo, il fumo resta la causa più diffusa di malattie prevenibili.
Fonte: ilcambiamento.it
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